08 Feb Lezioni – S04E06
–3 giorni alle primarie in New Hampshire
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L’ultima volta che ci siamo sentiti, con l’edizione speciale di martedì, i risultati dei caucus del Partito Democratico in Iowa non c’erano ancora. Nel frattempo si è fatto sabato, i risultati ufficiali dei caucus dell’Iowa non ci sono ancora, qui in New Hampshire nevica di brutto e questo è Da Costa a Costa.
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Ciao da Manchester, New Hampshire, dove qualche ora fa si è concluso un confronto televisivo tra i candidati del Partito Democratico. In realtà poco fa sono stato un po’ sbrigativo: non sappiamo tutto ma sappiamo qualcosa sui caucus dell’Iowa, sia per quanto riguarda i risultati che a proposito delle ragioni del guaio. Ve ne parlo tra poco. Prima però vi suggerisco di ascoltare il nuovo episodio del podcast di Da Costa a Costa, che racconta i risultati ottenuti da due candidati del Partito Democratico ai caucus dell’Iowa del recente passato, rimasti nella memoria degli americani in modi diversi – uno a causa di un urlo, letteralmente – ma entrambi istruttivi e leggendari. Queste due storie mostrano perché queste primarie non andranno giudicate soltanto dal loro risultato finale. Il podcast lo trovate su iTunes, su Spotify, sull’app Podcast del vostro iPhone, su Google Podcast, su Spreaker, insomma cosa volete di più.
Ascolta “S04E03. Lezioni dalle primarie” su Spreaker.
L’avete ascoltato l’episodio? Sì? Allora proseguiamo.
Come sapete, mi trovo negli Stati Uniti: ho passato qualche giorno in Iowa per seguire i caucus e da martedì sono in New Hampshire, dove resterò fino al prossimo martedì. Se sono dove sono, e posso e potrò raccontarvi e mostrarvi quello che vedo e che ascolto durante la campagna elettorale, è solo e soltanto grazie alle libere donazioni di quanti di voi hanno deciso di dare il loro contributo per questo progetto giornalistico, e quindi in ultima istanza per capire un po’ meglio quello che succede e che li circonda.
Sapete, devo dirvi che seguendo i candidati tra temperature polari e parlando con gli elettori in giro per le piccole città innevate del New Hampshire, non vedo molti giornalisti italiani; molto spesso sono proprio l’unico giornalista italiano presente sul posto. Perché i giornali italiani – non tutti, ma tanti – si sono convinti che questo tipo di lavoro non serva. Perché i giornalisti italiani – non tutti, ma tanti – si sono convinti che non ne valga la pena, a volte anche quando si trovano già negli Stati Uniti come corrispondenti. E poi anche perché questo tipo di lavoro ha un costo che molte testate giornalistiche italiane non riescono proprio a sostenere con gli introiti della pubblicità. Io ci riesco, e arrivo dove non arrivano a volte nemmeno i più grandi giornali italiani, soltanto grazie a voi. Dovreste esserne molto orgogliosi.
Vi racconterò tutto di questo viaggio nella prossima puntata del podcast, che uscirà sabato 22 febbraio. Nel frattempo però vi rinnovo l’invito a dare un’occhiata a quello che sto pubblicando giorno per giorno su Instagram, tra le foto ma soprattutto nelle Storie. Se non state guardando le mie Storie di questi giorni vi state perdendo un gran pezzo di America e di politica americana; ed è un peccato, perché è un pezzo di America che sto indagando letteralmente lavorando per voi. Se non siete su Instagram, date un’occhiata al mio profilo dal telefono di qualcuno che conoscete e poi decidete se vale la pena installare l’app.
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Veniamo alle primarie, quindi. Questo è quello che sappiamo sui risultati dei caucus dell’Iowa. Apparentemente Bernie Sanders è stato il candidato più votato, mentre apparentemente Pete Buttigieg è stato il candidato che ha ottenuto il maggior numero di delegati (per via della distribuzione più omogenea dei suoi consensi: Buttigieg è andato benissimo nelle aree periferiche e rurali). Apparentemente Elizabeth Warren è arrivata terza e Joe Biden è arrivato quarto. In estrema sintesi: Sanders è andato bene come atteso; Buttigieg è andato sorprendentemente bene; Warren è andata male come atteso; Biden è andato sorprendentemente male.
Perché dico “apparentemente”?