14 Mar Il nuovo mondo – S04E11
–3 giorni alle primarie in Arizona, Florida, Illinois e Ohio
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Ho fatto tante videochat in questi giorni ma non ne ho mostrata nemmeno una sui social network, e questo è Da Costa a Costa.
Donald Trump non legge bene dal gobbo elettronico che gli viene messo davanti quando parla in circostanze ufficiali.
All’inizio del mese durante un comizio avrebbe dovuto dire «my first duty is to protect the American citizens», ma invece di first duty ha letto first lady ed è riuscito a cavarsela con un lungo e improvvisato giro di parole, raccontando che Melania Trump qualche ora prima gli avesse detto che il suo primo dovere è proteggere il popolo americano («Pensate, ora mi dà pure lezioni di storia!»). Durante il messaggio alla nazione sulla pandemia da coronavirus che ha pronunciato questa settimana dallo Studio Ovale, poi, Trump ha letto male di nuovo.
Il testo sul gobbo elettronico diceva che il blocco dei voli in arrivo dall’Europa non sarebbe stato applicato alle merci, punto. Trump invece ha letto, sbagliando, che «il blocco dei voli non sarebbe stato applicato solo alle merci», e per evitare di tornare indietro e correggersi ha aggiunto, dopo un attimo di esitazione: «ma anche a molte altre cose». La Casa Bianca ha diffuso un comunicato subito dopo il discorso per correggere quanto aveva detto il presidente ed evitare di aggravare il collasso dei mercati finanziari con un annuncio del genere.
Non è stato l’unico errore del discorso: Trump ha detto cose sbagliate anche quando ha letto bene. Annunciando il blocco di tutti i voli provenienti dall’Europa, con l’eccezione del Regno Unito, Trump non ha detto che il divieto non si sarebbe applicato a chi è residente stabilmente negli Stati Uniti, provocando il giorno dopo una specie di fuga di massa di chi vive negli Stati Uniti ma si trovava in Europa, americani e non. Anche su questo la Casa Bianca si è successivamente corretta. Parlando del virus, poi, Trump ha detto che i costi delle terapie per curare la COVID-19 sarebbero stati interamente a carico delle assicurazioni sanitarie. Sono state le assicurazioni sanitarie a correggerlo poco dopo: i test saranno gratuiti, non le terapie.
Non è normale che succedano queste cose in una circostanza eccezionale come un discorso alla nazione scritto dallo staff della Casa Bianca, della durata di appena nove minuti, trasmesso da tutte le televisioni a reti unificate in presenza di una crisi globale come non se ne vedevano da generazioni. Ma è una storia esemplare del modo in cui gli Stati Uniti stanno affrontando questa minaccia.
Il discorso è stato scritto a cominciare dalle 17. Ancora due ore prima che Trump parlasse alla nazione, la Casa Bianca non aveva deciso cosa dovesse dire. Le bozze sono state scritte e corrette più volte, per arrivare a un testo raffazzonato e pronunciato da Trump in modo robotico, come gli capita quando legge dal gobbo ed evidentemente impiega a quello scopo tutta la sua attenzione. Alla fine il discorso è stato in larga parte autocelebrativo della «risposta eccezionale» dell’amministrazione Trump davanti alla diffusione del coronavirus, spingendosi perfino ad accusare l’Unione Europea di aver «fallito». Il virus è stato definito «un virus straniero» che «non avrà speranze contro di noi», come se fosse un nemico combattente. Le misure adottate hanno seguito la stessa logica.